Anche la spiritualità ha ragioni scientifiche

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Etrusco
00lunedì 15 febbraio 2010 20:38
basi neurali dell'auto-trascendenza

Anche la spiritualità ha ragioni scientifiche
Studio italiano sulle basi neurali dell'auto-trascendenza



A volte gli opposti si attraggono.
La spiritualità intesa come frutto di particolari condizioni neurologiche.

È questo il senso della ricerca di un'équipe italiana pubblicata sulla prestigiosa rivista Neuron.
La tendenza a trascendere i confini spazio-temporali della propria presenza fisica e proiettare la rappresentazione
di se stessi in una realtà spirituale è un'esigenza fondamentale dell'essere umano. Tuttavia, la tendenza alla spiritualità
varia nei diversi individui non solo in rapporto a specifici eventi del vivere ma anche a differenze di personalità,
intesa come insieme di predisposizioni stabili verso determinati comportamenti, pensieri e sentimenti che caratterizza
ciascun individuo. Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori italiani, evidenzia alcune aree del cervello il cui
funzionamento potrebbe spiegare le differenze individuali nella spiritualità.

I ricercatori dell'Istituto Scientifico "E. Medea" hanno utilizzato un questionario per la valutazione della personalità
(Temperament and Character Inventory - TCI, Cloninger) focalizzandosi sulla scala denominata Auto-trascendenza
(Self-Transcendence - ST), che misura importanti aspetti della tendenza alla spiritualità ed è composta da tre sottoscale,
vale a dire quella dell'oblio creativo di sé, dell'identificazione transpersonale e dell'accettazione dello spirituale.
Elevati punteggi nella prima sottoscala sono ottenuti da individui tendenti a trascendere i confini del sé e ad immergersi
in una determinata attività, ad esempio nella meditazione, al punto da sembrare in un altro mondo e da non rendersi conto
del tempo che passa. Per contro bassi punteggi in questa sottoscala vengono ottenuti da individui molto concreti, centrati
su di sé, poco inclini a lasciarsi coinvolgere da esperienze astratte quali ad esempio l'arte.
Elevati punteggi nella seconda sottoscala sono ottenuti da individui che tendono a percepire l'universo come un intero e
sentirsi come parte di un tutto, che sono pronti a fare sacrifici personali per rendere migliore il mondo e che vengono
considerati degli idealisti. Per contro, individui con punteggi bassi in questa sottoscala tendono ad essere individualisti
e poco inclini a fare sacrifici per gli altri a meno di non intravedere vantaggi personali. Infine, soggetti con punteggi
alti nella terza sottoscala tendono a credere nei miracoli, nelle esperienze extrasensoriali, nella telepatia, nel pensiero
magico, e a soffrire per la propria fede e per raggiungere la comunione con Dio. Individui con punteggi bassi in questa
sottoscala, invece, si basano sull'obiettività empirica e tendono ad essere materialisti.
La scala di personalità è stata somministrata ad un gruppo di 88 pazienti con tumori cerebrali, prima e dopo la rimozione
chirurgica della lesione espansiva che poteva coinvolgere le aree anteriori o posteriori dell'emisfero sinistro o destro.
I risultati hanno mostrato che, dopo l'intervento, i pazienti con lesioni posteriori mostravano un significativo aumento
dei punteggi di Auto-trascendenza. Inoltre, utilizzando specifici metodi di confronto tra sede della lesione e cambiamenti
di personalità, i ricercatori hanno identificato le aree che erano maggiormente associate all'aumento di Auto-trascendenza,
vale a dire le aree temporo-parietali dell'emisfero sinistro e destro. La corteccia temporo-parietale è funzionalmente
coinvolta nella rappresentazione dello schema corporeo e il suo danneggiamento in pazienti con lesioni cerebrali può
indurre disturbi nel senso di appartenenza del proprio corpo, come l'insopprimibile convinzione che l'arto paralizzato
non appartenga a sé (somatoparafrenia). Inoltre, la stimolazione della giunzione temporo-parietale può indurre l'esperienza
di essere fuori dal proprio corpo (out-of-body experience) e di poter osservare se stessi da un punto diverso dello spazio.

I risultati dello studio di Urgesi e collaboratori evidenziano come la spiritualità, o almeno alcuni aspetti di essa,
sia strettamente legata alla rappresentazione neurale del vissuto percettivo del proprio corpo.
Nelle esperienze spirituali
si assiste, infatti, ad un'estensione della rappresentazione del sé, caratterizzata da una prospettiva di trascendenza
(allocentrica) e dal distacco dallo schema corporeo e dai propri contenuti mentali.
Precedenti studi di neuroanatomia funzionale avevano dimostrato che durante la meditazione si registra un aumento di
attività delle aree prefrontali e temporali e una diminuzione di attivazione delle aree parietali, come se le parti del
cervello dedicate alla rappresentazione dello schema corporeo si deattivassero. Questo approccio però, non consente di
chiarire la relazione di causa-effetto tra modificazioni dell'attività cerebrale ed esperienze spirituali.
L'aumento di Auto-trascendenza indotto da lesioni temporo-parietali, invece, fornisce un'evidenza causativa,
e non solo correlazionale, che le differenze individuali nella rappresentazione spirituale del sé potrebbero
derivare da differenze nei livelli di attivazione di circuiti nervosi nei quali le regioni lobo temporo-parietale
rivestono fondamentale importanza. Alterazioni patologiche nel funzionamento di tali circuiti potrebbero contribuire
all'insorgenza di disturbi del comportamento e del pensiero spirituale.

Lo studio apre a nuovi sbocchi, come sottolinea Cosimo Urgesi:
"Il fatto che lesioni cerebrali possano indurre rapidi
e specifici cambiamenti di tratti di personalità classicamente ritenuti molto stabili potrebbe aprire la strada a nuovi
trattamenti basati sulla modulazione di attività di specifiche regioni cerebrali, ad esempio tramite
stimolazione magnetica transcranica, volti a ridurre le alterazioni delle rappresentazioni del sé nei disturbi neuropsichiatrici".


italiasalute.leonardo.it/News.asp?ID=5515
KuntaKinte77
00venerdì 19 febbraio 2010 16:21
mi sembra che in maniera un pò diversa lo dicesse anche un certo Jung...

solo che quella parte sembra non piacere agli psichiatri [SM=x44456]
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