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Allarme, la Terra ha la febbre "Un grado e mezzo al disastro"

Ultimo Aggiornamento: 27/08/2003 15:20
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21/08/2003 21:53

Studiosi di tutti i continenti a Erice per il seminario
sulle emergenze planetarie: "Vicini al punto di non ritorno"
Teoria choc degli scienziati: nel 2050 il mondo stravolto
dal nostro inviato TANO GULLO



Il polo industriale
di Porto Marghera


ERICE - Bene che vada nel 2050 la temperatura sulla terra aumenterà di un grado e mezzo. E già saremmo oltre la soglia che delimita il punto di crisi, con conseguenze disastrose: innalzamento del livello del mare di oltre un metro, scioglimento dei ghiacciai, accelerazione del processo di desertificazione, penuria di risorse idriche, carestie. Male che vada l'incremento sarà di sei gradi. E allora ci troveremmo su una strada di non ritorno: città come Venezia sommerse, interi territori inghiottiti dagli oceani e dal deserto, epidemie e catena di morte causate dal caldo. Il pianeta rischia il crac climatico. Non sono scenari configurati da un film catastrofico, ma rigorose previsioni della comunità scientifica internazionale che a Erice ha partecipato al 30° seminario sulle emergenze planetarie: 130 studiosi provenienti da 31 paesi che fino a sabato si confrontano su clima, Sars, Aids, mucca pazza, tilt energetico, inquinamento.

I ricercatori divisi sulle cause che hanno determinato il mutamento climatico registrato negli ultimi venti anni, sono uniti nel prevederne gli effetti drammatici. Al centro Ettore Majorana, diretto da Antonio Zichichi, l'atmosfera, per restare in tema, si è subito surriscaldata: da una parte gli scienziati dell'Ipcc, il comitato di climatologia delle Nazioni Unite - dall'inglese David Parker agli americani Michael Mann e Benjamin Santer - che vedono lo zampino dell'uomo nello sconquasso meteorologico; dall'altra parte l'israeliano Nir Shaviv che individua nel sole la causa della febbre del pianeta.

"Le impronte digitali dell'uomo sono rintracciabili nell'alterazione climatica mondiale - dice Michael Mann, dell'Università della Virginia - Con la rivoluzione industriale è iniziato il processo inquinante che ha portato a modificare la composizione chimica dell'atmosfera". "Il vero colpevole è il vento solare - controbatte Shaviv, dell'Università ebraica di Gerusalemme, con i suoi 31 anni il più giovane scienziato presente - L'uomo incide per meno del 30 per cento.

Il sole, una sorta di bomba atomica controllata, emette raggi cosmici, che si aggiungono a quelli galattici, e vento solare; i raggi sono fondamentali per il processo di ionizzazione; più ne arrivano sulla terra, infatti, più si rigenera l'atmosfera, con conseguente abbassamento della temperatura. Ma se c'è troppo vento allora i raggi vengono schermati e non penetrano nell'atmosfera, dando così origine al clima più torrido. La variazioni delle quantità di emissioni e dovuta a tanti fattori, a cominciare dall'attività di rotazione della Galassia, che annovera 100 miliardi di stelle, anche se noi a occhio nudo ne vediamo poco più di un migliaio".

Le difficoltà principale degli scienziati è che i dati sul clima sono registrati solo dalla metà dell'Ottocento, per il passato si possono basare solo su informazioni paleoclimatiche, ricorrendo agli strumenti della geologia. Il team dell'Ipcc ha comunque messo a punto una serie di modelli per fare uno studio rivolto all'indietro, fino a 2000 anni fa. E il risultato è sconvolgente: in passato le variazioni accelerate a cui stiamo assistendo avvenivano solo nell'arco di centinaia di anni. Negli ultimi tempi, invece è un incalzare di primati: un'estate da record viene detronizzata nell'arco di un biennio. E di questa escalation la comunità scientifica dell'Onu ha trovato il colpevole: l'uomo. E allora ammonisce, ma al coro si unisce anche Shaviv: "Il protocollo di Kyoto rimane l'unica via per frenare l'emissione di veleni e migliorare la qualità della vita".
21/08/2003 23:21

io fra 60-70 al max nn c sarò più! affari degli altri!
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trovo ridicolo quando parlano di siccità e scarse risorse idriche:
solo un essere stupido come l'uomo potrebbe morire per siccità
in un pianeta per 2/3 sommerso dall'acqua.
E' vero che le attuali tecniche di dissalazione sono costose, ma
è anche vero che se si investissero soldi nella ricerca sono certo
che si troverebbe un sistema efficiente e poco costoso.

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22/08/2003 14:44

Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 21/08/2003 23.21
io fra 60-70 al max nn c sarò più! affari degli altri!




sarà egoistico ma la penso anche io così![SM=x44517]
22/08/2003 20:19

Re: Re:

Scritto da: giannicchedda81 22/08/2003 14.44



sarà egoistico ma la penso anche io così![SM=x44517]



sai, tengo alla natura, rispetto gli animali, ma quando vedo che a nessuno frega nulla allora sono egoista
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22/08/2003 20:38

Re: Re: Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 22/08/2003 20.19


sai, tengo alla natura, rispetto gli animali, ma quando vedo che a nessuno frega nulla allora sono egoista




risottoscrivo ancora!
22/08/2003 21:13

Re: Re: Re: Re:

Scritto da: giannicchedda81 22/08/2003 20.38



risottoscrivo ancora!



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22/08/2003 21:34

sottoscriverei anch'io se non fosse per il fatto che, pensando a
com'era il clima solo 15 anni fa, mi viene da pensare che le
catastrofi che annunciano non siano tanto lontane...
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22/08/2003 22:40

Re:

Scritto da: labyrint 22/08/2003 21.34
sottoscriverei anch'io se non fosse per il fatto che, pensando a
com'era il clima solo 15 anni fa, mi viene da pensare che le
catastrofi che annunciano non siano tanto lontane...
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penso ke il mondo non durerà a lungo, continuando così...[SM=x44468]
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23/08/2003 03:16

Re: Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 22/08/2003 22.40


penso ke il mondo non durerà a lungo, continuando così...[SM=x44468]




poveri i nostri figli allora...
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23/08/2003 18:41

Re:

Scritto da: labyrint 22/08/2003 11.50
trovo ridicolo quando parlano di siccità e scarse risorse idriche:
solo un essere stupido come l'uomo potrebbe morire per siccità
in un pianeta per 2/3 sommerso dall'acqua.
E' vero che le attuali tecniche di dissalazione sono costose, ma
è anche vero che se si investissero soldi nella ricerca sono certo
che si troverebbe un sistema efficiente e poco costoso.




E lo sperpero nato da acquedotti fatiscenti se non antichi?
Bella parte della portata di certe condotte si perde così...

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Ora sono giunto a questa: lasciate che prima di partirne io canti..."


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23/08/2003 21:58

Re: Re:

Scritto da: Zalmoxis 23/08/2003 18.41



E lo sperpero nato da acquedotti fatiscenti se non antichi?
Bella parte della portata di certe condotte si perde così...



hai ragione:p
24/08/2003 22:12

Il problema è ke quando piove, succedono i danni.
Quando è caldo, c'è siccita.

Probabilmente non abbiamo imparato ad usare correttamente l'acqua!
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25/08/2003 01:52

Re:

Scritto da: labyrint 22/08/2003 11.50
trovo ridicolo quando parlano di siccità e scarse risorse idriche:
solo un essere stupido come l'uomo potrebbe morire per siccità
in un pianeta per 2/3 sommerso dall'acqua.
E' vero che le attuali tecniche di dissalazione sono costose, ma
è anche vero che se si investissero soldi nella ricerca sono certo
che si troverebbe un sistema efficiente e poco costoso.




;)

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25/08/2003 01:55

Re:

Scritto da: labyrint 22/08/2003 21.34
sottoscriverei anch'io se non fosse per il fatto che, pensando a
com'era il clima solo 15 anni fa, mi viene da pensare che le
catastrofi che annunciano non siano tanto lontane...
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i primi sintomi già si vedono......3 mesi senza una goccia d'acqua......l'unico giorno di precipitazioni son venuti giù chicchi di grandine grandi come palline da tennis ed un vento che ha abbattuto tutti gli alberi del vicinato.....[SM=x44463] ......dove andremo a finire ? il soldo sarà la vera rovina dell'uomo.....[SM=x44468]

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25/08/2003 09:32

Re: Re:

Scritto da: stvc 25/08/2003 1.55



i primi sintomi già si vedono......3 mesi senza una goccia d'acqua......l'unico giorno di precipitazioni son venuti giù chicchi di grandine grandi come palline da tennis ed un vento che ha abbattuto tutti gli alberi del vicinato.....[SM=x44463] ......dove andremo a finire ? il soldo sarà la vera rovina dell'uomo.....[SM=x44468]




L'uomo sarà la rovina dell'uomo


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25/08/2003 11:02

un articolo al riguado tratto da www.meteolive.it che condivido:

24 AGOSTO 16.23 - Sono un ricercatore di Paleontologia dell'Università di Firenze, appassionato di climatologia e meteorologia; mi occupo della grande estinzione delle faune al passaggio Pleistocene-Olocene (12.000-10.000 anni fa) e al contemporaneo cambiamento climatico in concomitanza della fine dell'ultima glaciazione. Seguo appassionatamente la vostra rivista da quando è stata creata e i suoi miglioramenti sono sempre tangibili. Ho letto con grande curiosità le e-mails da voi pubblicate in relazione all'effetto serra e ai cambiamenti climatici. Noto con personale rammarico il clima di ansioso contrasto e notevole rivalità fra schieramenti diversi di chi, appassionati e studiosi dedicano un po' della loro giornata all'osservazione dei fenomeni climatico-meteorologici. Vado al dunque attraverso due premesse che possono sembrare superflue, ma che ci devono aiutare a capire con che cosa abbiamo a che fare. La prima è che nel corso della sua storia (protostoria, preistoria e storia più o meno recente) l'umanità ha conosciuto e subìto, suo malgrado, numerosi e radicali cambiamenti climatici più o meno testimoniati e documentati dai nostri antenati (ad esempio i graffiti di scene di caccia in riva al lago nel cuore del Sahara, i sentieri di passaggio e attraversamento delle Alpi dove oggi ci sono i ghiacciai perenni, ecc.). I cambiamenti climatici si sviluppano e realizzano attraverso secoli di piccole oscillazioni ed hanno, in sostanza, effetti visibili non indifferenti. La seconda è che oggi stiamo vivendo un periodo interglaciale, ossia intermedio fra due glaciazioni consecutive. È solo l'ultima parte di un trend di raffreddamento che va avanti da oltre due milioni e mezzo di anni e decine fra glaciazioni e pseudoglaciazioni, intervallate da periodi relativamente più caldi come quello che stiamo vivendo. In genere una glaciazione, così come un periodo interglaciale, hanno una durata di circa 70-100.000 anni. Non c'è ragione perché questo trend cambi in un tempo ridicolmente breve come questo secolo. Tutto questo rapportato alla scala delle nostre trasmissioni televisive diventa un argomento intrattabile e non strumentalizzabile, come invece accade per certi numeri o per certi fenomeni. Di recente ho visto strumentalizzare le ondate di caldo al fine di trovare una giustificazione al consumo supplementare di energia elettrica; mi sembra, e non sono il solo a dirlo, che sia un'ottima scusa per dare il via alla costruzione di nuove centrali elettriche e nuovi elettrodotti. Mi fermo per questione di spazio e di tempo. Possiamo fare un elenco di fenomeni estremi e record termici degli ultimi due secoli e i cosiddetti "freddisti" potrebbero controbattere ogni volta i "serristi" e viceversa, semplicemente perché due secoli sono troppo pochi per apprezzare oscillazioni importanti del clima. L'umanità ha poco più di 5000 anni di storia e mi auguro che davanti ne abbia molti di più altrimenti non arriveremo a vedere la prossima glaciazione che, secondo una media degli ultimi periodi interglaciali, dovrebbe cominciare fra circa 45-50.000 anni. Stiamo vivendo un breve periodo di leggero riscaldamento globale? Poco male se la terra si sta riscaldando, d'altronde 1/3 della sua superficie (esclusi i poli) è pressoché inospitale perché troppo fredda! Se un riscaldamento ci sarà non potrà che beneficiare questi territori, mentre noi abbandoneremo altri che nel frattempo si riscalderanno (non è detto che si trasformeranno in aridi e desolati deserti; all'equatore fa molto più caldo ma mi sembra che non soffrano molto la siccità). D'altronde più caldo, significa anche più evaporazione, più nuvole, più pioggia, meno sole, meno caldo; ovviamente a scala locale, ma oggi non siamo ancora in grado nemmeno di sospettare quello che ci aspetta fra 1 mese o due. In Italia abbiamo avuto un Agosto "rovente"? In Spagna un Agosto così "freddo" e piovoso non l'avevano mai visto! I veri cambiamenti in realtà sono lenti, non assisteremo mai a grossi esodi biblici; con i cambiamenti climatici si convive così come si fa con i cambiamenti delle stagioni o i cambiamenti del tempo meteorologico nel corso di una giornata; la differenza è solo nella scala di tempo considerata. Riguardo ai fenomeni estremi il rischio è aumentato non per via dell'aumento della pericolosità o del numero di certi fenomeni (nubifragi, trombe d'aria, siccità ecc.), ma per via dell'aumento della vulnerabilità delle opere umane e del numero delle persone in situazione di rischio. Facciamo un calcolo degli anziani morti per il caldo, poi dividiamo quelli che vivevano in città da quelli che vivevano nelle zone rurali, e confrontiamo le due cifre. (no comment). Le città in cui viviamo sono sempre più a rischio, man mano che si espandono e si artificializzano (chi si sarebbe mai sognato 1000 anni fa di costruire una città alla foce di una fiumara? Gran parte della moderna città di Genova e dintorni sorge sui letti di vecchie fiumare. E comunque permettete che una volta ogni tanto ci sia un evento eccezionale). Le piante soffrono e seccano per la siccità? Non sono le piante in generale, ma le nostre colture più o meno artificiali (non seccano certo o soffrono la siccità le ass! ociazioni vegetali spontanee e selvatiche). In definitiva è l'ambiente antropizzato a soffrire e con esso l'uomo strettamente ed intimamente vincolato. Concludo con un messaggio rivolto ai lettori e a voi della rivista. agite e parlate in funzione di un riavvicinamento alla natura, ai suoi cicli e alle sue manifestazioni violente e/o meravigliose. L'umanità vivrà sempre meglio nella misura in cui si adagerà e si incanalerà nel corso indipendente della natura a cui in sostanza appartiene.

di Giuseppe Tito


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(citazione dalle opere di QED, poeta Parmigiano del secolo scorso, non si sa se ancora in vita)
25/08/2003 18:19

Re: Re: Re:

Scritto da: Zalmoxis 25/08/2003 9.32



L'uomo sarà la rovina dell'uomo





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26/08/2003 08:51

Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 25/08/2003 18.19


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Purtroppo..
O per fortuna!


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26/08/2003 18:38

Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Zalmoxis 26/08/2003 8.51



Purtroppo..
O per fortuna!


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