Grasso su Monica Setta: "Peggio la Stupidità o la Faziosità?" "Salotto di luoghi comuni e banalità pretenziose"

Riporto, per dovere di cronaca, quest'articolo che sta circolando già da alcuni giorni nella rete:

Articolo di Aldo Grasso, pubblicato il 10 ottobre 2009 sul Corriere della Sera

A Fil di rete

Peggio la stupidità o la faziosità?

Sentire discutere Monica Setta di economia mentre esprime giudizi di tale avventatezza da mettere i brividi

Monica Setta (Agi)

Fa più male la stupidità o la faziosità?
Negli obbli­ghi del contratto di servizio
è prevista la tutela dal­l’idiozia?
Il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola vede mai la tv o fa come quegli studiosi che scrivono di tv senza mai aver visto un programma? Leggendo la cronaca dell’incontro fra Scajola, Paolo Roma­ni, Paolo Garimberti e Mauro Masi (quattro persone che, pur occupandosi di tv, credo ne ve­dano ben poca) mi sono chie­sto: ma Scajola, che ha chiesto «chiarimenti» sui programmi di approfondimento della Rai, avrà mai visto un po’ di Rai­due?

Mi riferisco a programmi come «I fatti vostri» di Michele Guardì,
«Il Fatto del giorno» con Monica Setta,
«L’Italia sul due» con Lorena Bianchetti e Milo Infante,
«Scalo 76 Talent» con Lucilla Agosti e Alessandro Rostagno e altri ancora.
Imma­gino di no perché, ne sono sicu­ro, anche lui sarebbe tormenta­to dal dubbio:
fa più male la stu­pidità o la faziosità?

Sentire discutere Monica Setta di economia mentre esprime giudizi di tale avventatezza da mettere i brividi a qualunque persona sensata,
o perdersi ne­gli arzigogoli mentali dell’ex chierichetta Bianchetti, o sop­portare la vista di un clone mal riuscito di Sgarbi sono cose che dovrebbero far riflettere sulla natura del Servizio pubblico.

La faziosità è disdicevole
ma la stu­pidità di certi programmi lascia il segno.
Specie su un pubblico non particolarmente attrezzato come quello del pomeriggio.

Se fossi l’imperiese Scajola convocherei il direttore di Rai­due Massimo Liofredi e gli direi:
«Scusi, ma lei che ha quella faccia un po’ così, chi l’ha nominata direttore e perché?
Qua­li programmi ha fatto prima di diventare direttore?
Perché la sua rete è così brutta e va così male?
Guardi che i soldi che lei spende per Monica Setta sono quelli del canone».
Non sono Scajola, guardo la tv e non posso convocare nessuno.

Fonte: Corriere della Sera - Aldo Grasso
10 ottobre 2009

in effetti è una bella lotta.
purtroppo, indipendentemente dalla causa l'effetto è sempre lo stesso. Che a chi capisce qualcosa vengono i brividi e a chi non capisce niente vengono raccontate cazzate sovraumane delle quali poi si convincono.
e vacci tu a discutere se "l'ha detto la tv"

piperitapatty, 14/10/2009 18.32:

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in effetti è una bella lotta.
purtroppo, indipendentemente dalla causa l'effetto è sempre lo stesso. Che a chi capisce qualcosa vengono i brividi e
a chi non capisce niente vengono raccontate cazzate sovraumane
delle quali poi si convincono.
e vacci tu a discutere se "l'ha detto la tv"

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Ognuno ha quello che si merita!

Perchè scegliere tra due virtù quando si può unirle e avere la redazione di Studio Aperto?

Renato Vallanzasca, 17/10/2009 7.55:

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Perchè scegliere tra due virtù quando si può unirle e avere la redazione di Studio Aperto?

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Comunque su questo fenomeno piovono critiche un po' ovunque sui giornali, come sul web,
ad esempio ecco cosa pubblica oggi, 14 Gennaio 2010, il giornale on line Dagospia:

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Lettera 14
Caro Dago, oggi alle 14.00, per la fretta di andare in onda, Monica Setta ha dimenticato di vestirsi.
M. Savino

Lettera 15
Oggi "a il fatto del giorno-Rai2" l'argomento é il terremoto che ha devastato Haiti.
E la conduttrice sfoggia un vertiginoso décolleté degno delle pudenda di Jessica Rizzo.
Sembra che alla prossima scossa si presenterà davanti alle telecamere senza perizoma.
Lol

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Riporto integralmente il seguente articolo di Aldo Grasso pubblicato sul Corriere della Sera il 29 maggio 2010:

Gli ospiti nel salotto dei luoghi comuni

Non si era ancora spenta l'eco delle polemiche per l'invito di Fabio Caressa al programma sui Mondiali di Fabio Fazio («Dare tanto spazio a un rappresentante della concorrenza è una mancanza di rispetto») che già Monica Setta invitava a «Peccati. I sette vizi capitali» Jo Squillo, che conduce un programma di moda su Italia 1 (Raidue, giovedì, ore 23,54). Mettiamoci d'accordo: se l'ospite è di Sky si protesta, se l'ospite è di Mediaset no? Nessun segretario dell'Usigrai dice la sua? La verità è che stare in piedi fino a mezzanotte per sentire l'opinione di Maria Grazia Cucinotta o di Piero Sansonetti o di Italo Bocchino (che era appena stato invitato ad «Annozero») comporta un buona dose di masochismo. E che dire della conduttrice, la vaporosa Monica Setta.

Mentre di giorno fa di tutto per mettere in mostra le sue generose grazie, con una striminzita camicetta sempre sul punto di esplodere, di sera, forse in ossequio all'emendamento parlamentare per l'istituzione di un osservatorio sulla rappresentazione femminile nel servizio pubblico radiotelevisivo, «finalizzato anche al superamento di stucchevoli stereotipi che ormai ingolfano i media italiani» (Giovanna Melandri), dicevamo, di sera è più composta. Su di lei non ci viene in mente nient'altro, anche perché resta un mistero come si possa partire dall'accidia per una frastornata discussione sui bamboccioni.

Il mistero, più grande ancora, riguarda gli ospiti:
come può uno accettare un invito in un salotto di luoghi comuni e di banalità pretenziose?
Poi uno osserva gli ospiti e il mistero, almeno in parte, si dirada: oltre ai già citati, c'erano Rocco Buttiglione, Eugenia Rocella, Paola Concia (con un rossetto che la conciava per le feste), Sandro Mayer.
Mah! L'inaffidabilità dei politici si misura anche dai programmi che frequentano.
Certo, sull'attuale Raidue, diretta da Massimo Liofredi, è comprensibile che Michele Santoro si senta un gigante.


Fonte: Corriere della Sera, Aldo Grasso, 29 maggio 2010

Santoro è un gigante !

binariomorto, 29/05/2010 15.32:

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Santoro è un gigante !

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guarda può piacere o non piacere, può essere simpatico o antipatico, tutto quello che si vuole, ma rimane uno che il giornalismo l'ha fatto e anche piuttosto bene, inventandosi delle formule e attorniandosi di gente capace.
oggi come oggi potrà anche essere superata come formula, io non lo gradisco più di tanto, ma rimane cmq un giornalista di tutto rispetto.
che grasso faccia paragoni con la setta & company dimostra solo, anzi ancora un volta, la sua tronfia voglia di parlare fine a sè stessa ergendosi a giudice dei vivi e dei morti, nonchè la superficialità del suo pensiero.
dopo aver letto parecchi suoi interventi, e soprattutto dopo aver visto dei video sul corriere di recensioni in cui dimostra la proprietà di linguaggio di un bambino delle medie, ho smesso di considerarlo un critico.
per quanto mi riguarda è solo uno che blatera di quello che vuole e ha la fortuna di avere uno spazio per farlo

...ma la setta lo fa apposta....

...per non essere settaria....